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Premessa
L’opera Gride dello Stato di Milano (1560-1786). Parte I, è costituita,
oltre che dall’archivio dei documenti bibliografici, da otto indici tratti dall’archivio:
Tipologia dei documenti
legislativi, Sovrani,
Autorità emananti, Onomastico,
Stampatori, Luoghi
di stampa, Luoghi citati
e Argomenti.
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Il documento bibliografico elettronico
Durante l’interrogazione della base dei dati, ognuno dei 4387
documenti elettronici che la compongono appare diviso in tre
parti:
- la parte strettamente bibliografica contenente le informazioni relative alla Tipologia (che costituisce anche un indice), alla Data di emanazione, alle Date citate, alla Data di stampa, al Titolo, alle Note tipografiche, ai Riferimenti, alle Note. Inoltre tutti i documenti sono numerati, hanno, cioè, un Codice.
- La parte relativa agl’Indici: Tipologia, Sovrani, Autorità emananti, Onomastico, Stampatori, Luoghi di stampa e Luoghi citati e Argomenti posta in un riquadro e con le ripartizioni dei vari indici visibili.
Naturalmente non tutti i campi sono sempre presenti nel documento, essendoci la possibilità che alcuni rimangano <vuoti> (ad esempio, può mancare la data di stampa o non esservi date citate nel testo).
- I testi dei manifesti sono posti come immagini e sono
richiamabili cliccando sull'icona messa prima dei riferimenti.
Quando fosse mancata l’immagine del testo originale (la
fotografia a colori) abbiamo messo l’immagine della fotocopia
(in bianco e nero) sempre del testo.
Spiegando più in dettaglio i singoli punti, abbiamo quanto segue:
- parte bibliografica
- Codice
Tutti i documenti hanno un codice mediante il quale
possono essere richiamati. Tale codice è formato da
due numeri: il primo numero designa il volume contenente
il bando, il secondo indica la posizione del bando medesimo
all'interno del volume in ordine cronologico. Per esempio
il documento "Stato di Milano - 10, 1" è
il primo del volume 10.
- Tipologia
La tipologia di un manifesto è tratta anzitutto dal
titolo, quando c’è, o dalla sua denominazione all’interno
del testo. Altrimenti il genere è posto in parentesi
quadra ed è desunto dalla natura del documento stesso
per analogia con documenti simili (cfr. l'Introduzione).
- Data
di emanazione
Sono messi in questo campo (nel documento sono posti
in alto a sinistra) il giorno, il mese e il luogo oltre
all’anno di emanazione della grida, tratti dal testo
stesso o da altri elementi (è il caso di data supposta
messa in parentesi quadra). Anche se uno solo degli
elementi è mancante, ma può essere ricostruito, tale
ricostruzione è posta tra parentesi. In genere le motivazioni
della ricostruzione sono date in nota; è stata da noi
accolta raramente quella della ubicazione fisica del
manifesto all’interno della raccolta, o di una specifica
parte di essa, i cui fogli sono stati ordinati dall’archivista
in ordine cronologico.
- Data
citata
Le date citate all’interno del testo, anche appartenenti
a documenti giuridici non necessariamente legislativi
(strumenti notarili e simili), sono state messe nel
documento bibliografico in alto a destra senza l’aggiunta
del luogo. Se i documenti giuridici a cui esse fanno
riferimento sono nella Bibliografia, l’utente ne è avvertito
da una icona posta accanto alla data (e il documento
è così immediatamente richiamabile). Dobbiamo però precisare
che si opera così il rinvio ad una grida che ha quella
data come data di emanazione propria, ma non necessariamente
alla grida a cui il documento in questione avrebbe voluto
rinviare. Per esempio, una grida in materia di biade
cita al suo interno una sua grida generale; non è detto
che l’archivio possegga proprio quella grida: può averne
altre di diversa materia ma con la stessa data e il
rinvio avviene a quelle in modo assolutamente automatico.
- Data
di stampa
La data di stampa ricorre raramente e non è, quando
non vi sia, supposta. Il principio dell’edizione (data
di stampa), posto come essenziale nella Bibliografia
delle edizioni giuridiche antiche, qui non può
essere considerato prevalente sulla data di emanazione:
un atto identico ad un altro stampato in anni diversi
è stato considerato atto legislativo nuovo (ripubblicazione
in quanto rinnovazione dell’atto stesso).
- Titolo
I documenti della raccolta sono per la maggior parte
manifesti, ma a volte sono anche testi di più pagine.
Nel primo caso possono avere un titolo. Il titolo, quando
vi sia, è riportato per intero: in mancanza di esso
si riportano le prime parole del testo con l’esclusione
della data che talvolta è data proprio in alto prima
del testo. Per il resto, quando vi siano, si riportano
il nome del sovrano (gli editti del governatore iniziano
sempre con il suo nome) o il nome dell’autorità emanante
(ambedue nel manifesto sono in caratteri evidenziati)
seguiti dalle prime parole del testo precedute da virgolette
(l’incipit). Di
solito i titoli onorifici che seguono i nomi dei sovrani
o dei governatori vengono abbreviati per poter riportare
parole maggiormente illustrative del contenuto della
grida: ci siamo posti come regola di cercare di non
superare per il titolo un certo numero di righe e per
questo siamo dovuti ricorrere alle abbreviazioni per
le parti meno significative dell’atto.
Nel secondo caso possono avere un frontespizio oppure
solo un titolo o niente. Le "gride generali" di più
pagine hanno a volte il frontespizio.
Nel caso di errori di stampa la parola è segnalata con
un sic in parentesi quadra o, se occorre per una maggiore
comprensione del testo, la parola è corretta e la correzione
è sempre posta in parentesi quadra.
- Note
tipografiche
Le note tipografiche (luogo di stampa, tipografo, anno
di edizione) sono date in forma abbreviata. In caso
di mancanza, sono spesso ricostruite e poste in parentesi
quadra. Nel campo suddetto sono anche comprese le note
bibliografiche.
- Riferimenti
bibliografici
I documenti bibliografici sono stati redatti direttamente
sulla base degli esemplari della raccolta della Biblioteca
Universitaria di Pavia e nei Riferimenti portano la
sigla della biblioteca (BUPavia) e la segnatura corrispondente
(43.E.1) seguita dal numero del volume. Come già dicevamo,
cliccando sul bottone accanto alla sigla si accede all’immagine
del testo.
Non sono stati segnalati i vari esemplari identici di
uno stesso bando contenuti in uno stesso volume. Viene
segnalata invece la presenza di più esemplari se si
trovano in volumi diversi mettendo insieme al primo
trovato i successivi (per esempio, BUPavia 43.E.1,voll.1,10).
Viene collegata però una sola immagine, corrispondente
al testo del primo volume riportato.
Di seguito ai Riferimenti sono state messe le note che
hanno attinenza alla natura cartacea del foglio (per
esempio, le segnalazioni circa eventuali rotture del
foglio stesso o sue profilature).
- Note
La nota contiene notizie che servono al chiarimento
del documento bibliografico: per alcune magistrature
viene data, per esempio, la forma con cui sono state
riportate in calce all’opera, o, sempre in nota, vengono
nominati alcuni sottoscrittori (come i sindaci generali);
non viene invece riportata la formulazione usuale di
magistrature che ricorrono nella maggior parte dei casi
(come i magistrati camerali) perché avrebbe comportato
un inutile ed eccessivo appesantimento.
- parte degli indici
- Sovrano
Viene dato il nome del sovrano sotto cui è stato emanato
il bando. In alcuni casi l’incertezza della data del
documento ha reso impossibile l’identificazione del
nome del sovrano.
- Autorità
emanante
Viene dato il nome della magistratura o in genere dell’autorità
che ha emanato il provvedimento sottoscrivendolo: non
solo quindi le magistrature più importanti ma anche
l’abate di un monastero, un feudatario, l’università
di un’arte e simili.
- Indice
onomastico
Vi sono elencati tutti i nomi delle persone
fisiche e giuridiche
che si trovano scritti sul manifesto: persone fisiche
come sottoscrittori, autorità cittadine, "particolari"
destinatari del bando e simili e persone giuridiche
come enti (ospedali, monasteri e simili), corporazioni
(Cappellai, Acquavitai e altri) o ditte private (Agazzini
e comp.).
Per le persone fisiche va detto che ci siamo limitati
a dare conto del nome citato senza distinguere ulteriori
specificazioni, quali gli eredi per esempio.
Non abbiamo messo accanto ai nomi delle persone le cariche
che ricoprivano al momento dell’emanazione del documento
(questore, grancancelliere etc.) dati i frequenti casi
di provvisorietà della carica per evoluzione della carriera
della persona[1]; solo per quelle cariche
in certo modo "stabili" in quanto professionali (cancelliere,
ingegnere, notaio) l’abbiamo aggiunta in modo abbreviato.
Nei casi di omonimia la necessità di distinguere persone
diverse ci ha fatto adottare due soluzioni: per le persone
non distinguibili in base alla professione, abbiamo
convenzionalmente utilizzato le dizioni "iunior" e "senior"
intendendo fare riferimento agli anni diversi in cui
sono vissute indipendentemente dall’essere o meno della
stessa famiglia. A volte però la distinzione avviene
solo per persone che sono nominate nella stessa grida
e viene lasciata senza specificazione altra persona
non bene identificata che è vissuta in anni diversi
e località diverse o di cui non ci è stato possibile
raggiungere una certezza di identità. Altrimenti potendo
ricorrere ad una distinzione in base alla professione
o altro, l’abbiamo aggiunta dopo il nome.
I cognomi o i titoli sono stati normalizzati (e nei documenti abbiamo
posta la normalizzazione in parentesi tonda) per poter
ricondurre le varie forme ad un minimo comune denominatore
o ad una forma attuale. I cognomi dei governatori o
dei sovrani citati sono stati subito dati nella forma
finale per non creare inutili appesantimenti. Purtroppo
la non identificazione di personaggi (quali per esempio
i notai) è spesso dovuta al fatto che c’erano famiglie
i cui membri svolgevano la stessa professione ed erano
attivi negli stessi anni.
- Stampatori
Vi sono elencati i nomi degli stampatori corrispondenti
alla ragione sociale della ditta. Ai fini della normalizzazione
sono state considerate solo le varianti del cognome.
- Luoghi
di stampa
Vi rientrano i luoghi desunti dalle note tipografiche
o da noi supposti.
- Luoghi
citati
Vi rientrano tutti i luoghi propri geografici e i nomi
etnici presenti nella Bibliografia: questi ultimi sono
stati direttamente ricondotti, quando possibile, al
luogo a cui oggi l’etnia corrisponde. Quindi gli <Alemanni>
sono stati ricondotti a <Germania> e non ad <Alemagna>,
per semplificare il procedimento. Ma <Grigioni>
è rimasto invariato.
Spesso abbiamo dovuto aggiungere il nome della pieve
da cui il luogo dipendeva, o la sigla della attuale
provincia, per operare una distinzione tra omonimi.
La ricostruzione del nome come è attualmente ha lasciato
spesso motivi di incertezza: in tali casi si è lasciato
il toponimo così come veniva citato o si è messa la
ricostruzione col punto interrogativo.
- Argomenti
Vi sono elencati quei termini illustrativi dell’argomento
principale della grida ordinati in una "frase" che può
servire a chiarire l’argomento suddetto con una sequenza
di parole collegate fra loro. Generalmente i primi tre
termini (ma possono essere anche tutti) sono uniti da
una serie di specificazioni da leggersi da destra a
sinistra (per esempio se troviamo "acquavite, dazio,
vendita" si tratta della "vendita del dazio dell’acquavite";
se troviamo "acquavite, vendita, dazio" si tratta del
"dazio sulla vendita dell’acquavite". Gli altri termini
aggiunti che non rientrano nel "discorso" sono termini
relati che aggiungono ulteriore chiarezza all’argomento
(per esempio, "serificio, manifatture con oro e argento,
dazio della mercanzia"). Si è scelto questo modo di
dare l’argomento (invece della costruzione di un lemmario
basato sulle parole presenti nella grida - le parole-chiave
- così come abbiamo fatto nei due precedenti CD-Rom[2])
per maggiore semplicità volendo presentare un modo molto
facile per illustrare l’argomento di bandi contenuti
in raccolte legislative molto ampie.
Sono stati selezionati 10 lemmi: acque (AC),
città (CIT),
chiesa (CH),
commercio (COM),
diritto (DIR),
esercito (ES),
feudo (FD),
sanità (SAN),
territorio (TER),
tributi (TR)
che sono parole molto generali (anche se non presenti
nell’archivio bibliografico) scelte per il loro significato
evocativo dei vari ambiti della vita sociale, dalle
quali può essere avviata in modo più fruttuoso la ricerca,
avendo lo scopo di fornire un inizio di percorso di
cui diamo qui di seguito solo qualche piccolo esempio.
Era vitale il problema delle acque (AC):
i fiumi, i torrenti, i canali, i laghi servivano come
strade preziose per il commercio, in loro si pescava
(divieti di pesca e disposizioni per la tutela della
fauna ittica li troviamo in numerose gride), tramite
le loro bocche si irrigavano le colture e dovevano perciò
essere riparati e mantenuti in ottimo stato (l’alveo
e gli argini ben conservati potevano evitare le inondazioni).
Sulle vie d’acqua c’erano porti per lo sbarco delle
merci e dove venivano pagati i dazi, c’erano ponti da
attraversare e su cui pagare il pedaggio. I fiumi, i
torrenti, i navigli non dovevano essere sporcati o intasati
dai rottami, i barcaioli che traghettavano le merci
avevano regole precise per evitare il contrabbando.
Essenziale era anche l’attività di scambio (COM),
il commercio – compravendite, monete - che doveva essere
regolamentato puntualmente per l’attività tributaria
(TR) ad esso
collegata (per certi generi, come il tabacco, l’acquavite,
il sale, la polvere da sparo, l’indaco e altri, la fabbricazione
e vendita venivano riservate a chi ne comprava l’appalto
e del resto gli appalti erano un normale modo di riscossione
dei dazi) e, come legislazione, sempre più si confondeva
con l’attività fiscale o con la lotta al contrabbando
per l’esportazione abusiva di generi di sopravvivenza
come i grani, le biade.
La vita si svolgeva in città (CIT)
e nei contadi (TER):
da una parte il servizio postale, la viabilità nel centro
per le carrozze, le strade urbane da ripulire e accomodare,
le discariche per i rifiuti cittadini, gli orari d’ingresso
in città delle "navazze stercorarie", l’uso degli spazi
pubblici urbani, l’attività teatrale, dall’altra i problemi
dovuti a pecore, capre e scrofe per i danni alle coltivazioni,
la caccia con i suoi luoghi riservati, i suoi divieti
nei campi seminati, le licenze e poi i boschi con i
tagli abusivi e distruttivi, i lupi idrofobi da cacciare
con ricompensa, le strade provinciali da sistemare ...
Poi subentravano i problemi di prevenzione delle malattie
e le malattie stesse per umani e animali (SAN),
le regole di comportamento, di disinfezione, di igiene,
i problemi della mendicità collegati alla sanità, le
località bandite chiuse al commercio in modo provvisorio
o definitivo, l’obbligo dello spurgo dei canali e di
allontanare dalla città le industrie pericolose per
le loro esalazioni mefitiche ...
Anche le comunità religiose (CH)
erano regolate nei permessi o divieti per le questue
o per i problemi che seguivano alla soppressione della
comunità stessa (compagnia di Gesù); le spezierie dei
conventi con le loro specialità medicinali erano sottoposte
ai controlli sanitari, la capacità di acquistare dei
luoghi pii e i bilanci degli stessi erano da regolamentare
e inoltre c’erano le processioni in tempo di epidemia
per implorare il perdono di Dio ...
Per le comunità della provincia anche il mantenimento
delle truppe (ES)
costituiva un problema e anche qui oltre alla tassa
relativa con le sue regole per l’esazione e le esenzioni,
c’erano i divieti di vendita da parte dei militari di
acquavite e tabacco ai cittadini ...
Il diritto (DIR)
in un contesto tutto legislativo, e quindi giuridico,
è stato di rado messo in evidenza, lo è solo per quei
casi in cui oggetto della tassazione fossero atti di
operatori del diritto, gli strumenti notarili, per esempio,
o i contratti; e così per i casi relativi alla giurisdizione
del giudice dei dazi e simili.
La materia feudale (FD)
riguarda soprattutto la vendita dei feudi: in una società
dove tutto veniva venduto o affittato allo scopo di
procurare introiti alla regia camera venivano dati in
concessione o venduti anche territori e abitati da cui
il compratore, il feudatario, avrebbe potuto ricavare
introiti e su cui avere una più o meno ampia giurisdizione.
Ciò dava origine alla pubblicazione delle cedole con
cui si avvisava del giorno dell’asta e a tutte quelle
disposizioni che tendevano a limitare la "sovranità"
del feudatario sul territorio acquistato: disposizioni
sulla verifica della legittimità dei titoli, sull’obbligo
di denunciare i delitti commessi nel feudo, sulle regole
da osservarsi nei mercati, e altro ancora.
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- Immagini
I 4387 documenti della Bibliografia sono collegati con
l’immagine del testo del provvedimento: abbiamo in tutto
7546 immagini a colori visto che non raramente i provvedimenti
sono composti di più pagine e quindi di più immagini.
Inoltre abbiamo quella di apertura della Bibliografia:
La gran cità di Milano[3].
È da precisare che l’alta definizione delle immagini
è stata ridotta per motivi tecnici. Ove si rendesse
necessario per una migliore comprensione del testo vedere
l’immagine originale, ci si può rivolgere direttamente
all’Ittig scrivendo a elisabetta.marinai@ittig.cnr.it.
I diritti sulle immagini, ottenute per gentile concessione
delle rispettive biblioteche d’appartenenza, sono riservati.
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Le abbreviazioni
Le abbreviazioni usate sono quelle di uso comune (cc. = carte etc.) con l’eccezione di alcune abbreviazioni che si trovano nelle normalizzazioni nell’Indice Onomastico e della sigla della Biblioteca Universitaria di Pavia, qui di seguito elencate:
- BUPavia (Biblioteca Universitaria di Pavia)
- avv. (avvocato)
- canc. (cancelliere)
- card. (cardinale)
- caus. (causidico)
- coad. (coadiutore)
- comm. (commissario)
- conserv. sanità (conservatore della sanità)
- fisc. (fiscale)
- impr. (impresario)
- ingegn. (ingegnere)
- quest. (questore)
- prosegr. (prosegretario)
- rev. (reverendo)
- segr. (segretario)
- sind. gen. (sindaco generale)
- vic. (vicario di provvisione)
- vicecanc. (vicecancelliere)
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Note:
[1]Se si volessero ricostruire le varie cariche ricoperte dal
magistrato si possono vedere gli articoli di F. ARESE già citati nell’Introduzione.
[2]F. GIOVANNELLI ONIDA, Introduzione
alle Gride dei conservatori della sanità dello Stato di Milano
cit., e F. GIOVANNELLI ONIDA, Considerazioni
e note sulla Bibliografia delle edizioni giuridiche antiche
in lingua italiana cit., p. 41.
[3]L’incisione che raffigura la pianta di Milano si trova in P. Bertelli, Theatro delle città d’Italia con le sue figure intagliate in rame et descrittioni di esse, Padova, appresso Francesco Bertelli (nella stamperia di Gioletto e fratelli Sardi), 1629, p. 49.
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Firenze, 21 marzo 2008 |
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